venerdì 16 novembre 2012

Verifica di storia - 5^ H

Argomenti e pagine di riferimento da sapere bene bene:
- Mazzini, Gioberti, Cattaneo; pgg. 141, 142, 146, 148
- il 1848; pg. 153
- l'Italia unita e i problemi dell'Unità; pgg. 188 - 202
- gli anni '70 in Italia e il Femminismo italiano; vedere pgg. 363-365, volume di storia dell'anno in corso.
- vedere pgg. 2-5, 298-302, 522- 525, in particolare la contestazione studentesca, il femminismo e la questione femminile (pg. 528) del testo di italiano.
17 marzo 1861 A Torino si riunisce il primo Parlamento nazionale italiano e viene proclamato il Regno d'Italia con a capo Vittorio Emanuele II di Savoia


1864 Il pontefice Pio IX emana il Syllabus errorum, un documento in cui si elencano gli errori condannati dalla Chiesa. Tra questi errori figurano il socialismo, il comunismo, le società segrete, la separazione del potere temporale da quello spirituale, la libertà di religione, la libertà di stampa. Il documento termina con la dichiarazione che il pontefice non poteva assolutamente "riconciliarsi con il progresso, il liberalismo, la civiltà moderna"

1864 (1865) La capitale d'Italia viene spostata a Firenze

2 settembre 1870 Nella guerra franco-prussiana l'esercito francese viene annientato nella battaglia di Sedan

20 settembre 1870 I fanti e i bersaglieri guidati dal generale Raffaele Cadorna entrano a Roma attraverso la breccia di Porta Pia

2 ottobre 1870 La popolazione romana con un plebiscito approva l'annessione al Regno d'Italia

26 gennaio 1871 Viene approvata la legge che fissa il trasferimento della capitale a Roma per il 30 giugno

1 novembre 1871 Pio IX emana l'enciclica Respicientes nella quale dichiara l'occupazione dei domini della Santa Sede "ingiusta, violenta, nulla e invalida" e di essere prigioniero in Vaticano

1871 Il Parlamento italiano approva la legge delle guarentigie (le garanzie che lo Stato italiano forniva al pontefice

1876 La Sinistra storica al governo con Agostino Depretis

1878 Muore Vittorio Emanuele II. Sul trono gli succede il figlio Umberto I

20 maggio 1882 L'Italia firma la Triplice Alleanza con l'impero tedesco e l'impero austro-ungarico

1887 Muore Agostino Depretis. Subentra Francesco Crispi

8 - 9 maggio 1898 A Milano, per fermare la rivolta popolare, le truppe del generale Bava Beccaris usano l'artiglieria contro la folla provocando più di 100 morti e 500 feriti

24 luglio 1900 Il re Umberto I viene ucciso in un attentato dall'anarchico Gaetano Bresci

1900 Sale al trono il re Vittorio Emanuele III, figlio di Umberto I

1900 – 1914 Belle époque

1914 -1918 Prima guerra mondiale

24 maggio 1915 L’Italia entra in guerra (Prima guerra mondiale)


28 ottobre 1922 Marcia su Roma e ascesa al potere del Fascismo in Italia


1 settembre 1939 La Germania di Hitler invade la Polonia e dà inizio alla Seconda guerra mondiale

10 giugno 1940 L’Italia entra in guerra (Seconda guerra mondiale)


25 luglio 1943 Mussolini è costretto a dimettersi e il re Vittorio Emanuele III lo fa arrestare

8 settembre 1943 L’Italia annuncia l’armistizio con gli Alleati ma la guerra continua


12 settembre 1943 Mussolini, liberato dai soldati tedeschi, fonda la Repubblica Sociale Italiana o Repubblica di Salò

1943 – 1945 Resistenza dei partigiani contro i nazisti che occupano il centro e il nord dell’Italia e contro i fascisti della Repubblica di Salò (Guerra civile)


25 aprile 1945 Milano, Torino e Genova vengono liberate dagli alleati

30 aprile 1945 Hitler si suicida per non cadere nelle mani degli alleati giunti ormai alle porte di Berlino


8 maggio 1945 La Germania si arrende

6 e 9 agosto 1945 Per costringere alla resa il Giappone, gli USA sganciano la bomba atomica rispettivamente su Hiroshima e Nagasaki


2 settembre 1945 Fine della Seconda guerra mondiale con la resa del Giappone


2 giugno 1946 Referendum monarchia – repubblica in Italia. Le donne italiane votano per la prima volta


1945 – 1989 Guerra fredda tra i due blocchi continentali guidati da USA e URSS

1 gennaio 1948 Entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana

1968 Anno della contestazione giovanile
1969 – 1984 anni del terrorismo italiano (Anni di piombo)


16 marzo 1978 Rapimento, da parte delle Brigate Rosse, dell’onorevole Aldo Moro, figura di spicco della Democrazia Cristiana

9 maggio 1978: Assassinio, da parte delle Brigate Rosse, di Aldo Moro


9 novembre 1989 Abbattimento del muro di Berlino, simbolo della guerra fredda. Crollo dei regimi comunisti dell’Europa dell’Est


venerdì 26 ottobre 2012

"Se una radio è libera..."

"Bastarono i nostri quindici anni.
Bastò un trasmettitore da 5 watt preso a centomila lire.
Bastò un vecchio giradischi Philips, un microfono da dieci carte e un mixerino con due fader.
Bastò l'estro di un amico diciassettenne che faceva l'Istituto tecnico.
Bastò una stanza di casa sua e un'antennazza sui suoi tetti.
E avemmo la nostra radio."
(Luciano Ligabue: "Fuori e dentro il borgo", Baldini & Castoldi, Milano, 1997, pg. 80)

"<<Ecco.>>
<<Ecco cosa?>>
<<Novantanove megahertz.>>
<<Cosa?>>
<<E' la frequenza, la nostra frequenza.>>
<<Vuoi dire, che...>>
<<Siamo in onda.>>
[...]
Quella era Radiopirata, la più piccola radio dell'universo. Trasmetteva sui 99 megahertz. Non ce ne sarebbe stata mai più una uguale."
(Francesco Carofiglio: "Radiopirata", Marsilio Editori S.p.A., Venezia, 2011, pg. 150, pg. 152)


http://youtu.be/ac1HtWUuKHo

lunedì 22 ottobre 2012

Finché morte non vi separi

Mi è capitato, ieri pomeriggio, durante uno zapping, di fermarmi su uno dei momenti del contenitore pomeridiano domenicale di Rai 1, condotto da Lorella Cuccarini. Si parlava di femminicidio, una parola purtroppo frequente in questi giorni. Le recenti statistiche indicano che, nel nostro Paese, una donna viene uccisa ogni due giorni. Omicidi passionali, li si definiscono. Solitamente si tratta di casi di donne che hanno lasciato i loro uomini i quali non si rassegnano a perdere l'OGGETTO del loro (PRESUNTO) amore.
Nel corso della trasmissione, durante il dibattito, è emerso che dietro questi eventi criminali ci sono tradizioni e culture radicate difficili da estirpare.
Ieri sera, poi, mentre mi intrattenevo su Facebook, ho trovato postato questo Decalogo. A dire il vero, era oggetto di ilarità e sberleffo.
Io però mi sono indignata. Io sono nata nel 1961. So che cosa era la famiglia prima dell'introduzione del Nuovo Diritto di Famiglia (1975). So che cosa era il delitto d'onore, in vigore nel nostro Codice Penale fino al 1981.
So che cosa i sacerdoti suggerivano alle mogli vittime, insieme ai loro figli, delle quotidiane violenze dei loro mariti.
Io credo che anche questo decalogo, in buona parte, sebbene risalente a più di cinquanta anni fa, abbia contribuito a costruire e a radicare quella mentalità, che vuole la donna succube del proprio uomo, così difficile da superare.

"Decalogo Dell'Azione Cattolica Per Le Mogli, Pubblicato Nel 1960

Vi siete sposata davanti a Dio e agli uomini.
Dovete essere all’altezza della vostra missione.

LA SERA QUANDO RIENTRA
Preparate le cose in anticipo, in modo che lo attenda un pasto delizioso.
E’ un modo per fargli sapere che avete pensato a lui e che vi prendete a cuore i suoi bisogni.

SIATE PRONTA
Prendete quindici minuti per riposare al fine di essere distesa.
Ritoccate il trucco, mettete una fascia tra i capelli e siate radiosa e Avvenente.
Ha passato la giornata in compagnia di gente oberata di fastidi e di lavoro.
Occorre rallegrare la sua dura giornata, ed è uno dei vostri doveri fare in modo che ciò avvenga. Vostro marito avrà la sensazione di essere approdato a un porto quieto, e questo renderà parimenti felice anche voi.
In definitiva, vegliare sul suo benessere vi procurerà soddisfazione una personale.

RIDUCETE AL MINIMO OGNI RUMORE
Al suo arrivo, eliminate tutti i rumori degli elettrodomestici: lavatrice, asciugabiancheria o aspirapolvere. Incoraggiate i bambini a stare buoni.
Accoglietelo con un sorriso caloroso e mostrate sincerità nel vostro desiderio di piacergli.

ASCOLTATELO
E’ possibile che abbiate una dozzina di cose importanti da dirgli, ma non è il momento opportuno quello in cui lui fa ritorno a casa. Lasciatelo parlare per primo, ricordate che i suoi argomenti di conversazione sono più importanti dei vostri.

NON VI LAMENTATE MAI SE RIENTRA TARDI
O se esce per cena o per andare in altri luoghi di divertimento senza di voi.

NON ACCOGLIETELO CON LAMENTELE E PROBLEMI
Ricevetelo con tutti i comfort. Proponetegli di rilassarsi su una sedia comoda, o di andare a stendersi in camera da letto. Parlate con voce dolce, tranquillizzante.
Non fategli domande e non mettete mai in discussione il suo giudizio o la sua integrità.
Ricordate che è il padrone di casa e che, in quanto tale, eserciterà sempre la sua volontà con giustizia e onestà.

QUANDO HA FINITO DI CENARE SPARECCHIATE LA TAVOLA E LAVATE
RAPIDAMENTE I PIATTI
Se vostro marito si offre di aiutarvi, declinate la sua offerta, perché si sentirebbe obbligato a ripeterla in seguito, e dopo una giornata lunga e faticosa non ha affatto bisogno di lavoro supplementare. Incoraggiatelo a dedicarsi ai suoi passatempi preferiti e mostrategli di essere interessata senza tuttavia dare l’impressione di sconfinare nel suo territorio.
Fate in modo di non infastidirlo parlandogli, perché gli interessi delle donne sono spesso piuttosto
insignificanti in confronto a quelli degli uomini.
Una volta che vi siete ritirati in camera entrambi, preparatevi a mettervi a letto prontamente.

NELL’ANDARE A CORICARVI, ASSICURATEVI CHE IL VOSTRO ASPETTO
SIA A SUO MEGLIO
Cercate di avere un aspetto avvenente, ma non conturbante. Se dovete mettervi della crema o dei bigodini, attendete che si sia addormentato, perché potrebbe essere uno shock per lui addormentarsi davanti a un tale spettacolo.

PER QUEL CHE CONCERNE LE RELAZIONI INTIME CON VOSTRO MARITO
E’ importante ricordare le promesse di nozze, e in particolare l’obbligo di obbedirgli.
Se ritiene di avere bisogno di dormire immediatamente, che sia così. Lasciatevi sempre guidare dai suoi desideri e non fate in alcun modo pressione su di lui per provocare o stimolare una relazione intima.

SE VOSTRO MARITO SUGGERISCE L’ACCOPPIAMENTO
Accettate allora con umiltà, tenendo a mente che il piacere dell’uomo è più importante di quello della donna. Quando raggiunge l’orgasmo, un piccolo gemito da parte vostra lo incoraggerà, e sarà sufficiente per indicare ogni forma di piacere che possiate avere provato.

SE VOSTRO MARITO SUGGERISCE UNA QUALUNQUE TRA LE PRATICHE
MENO CORRENTI
Mostratevi obbediente e rassegnata, ma indicate un’eventuale mancanza di entusiasmo osservando il silenzio. E’ possibile che vostro marito si addormenti allora rapidamente: ricomponetevi, rinfrescatevi e mettete la crema da notte e i prodotti per i capelli.

POTETE QUINDI PUNTARE LA SVEGLIA
Al
fine di essere in piedi un po’ di tempo prima di lui, la mattina.

Questo gli consentirà di avere la tazza di tè del mattino a disposizione non appena si sveglierà."

mercoledì 17 ottobre 2012

Legge morale (I. Kant)

"Due cose riempiono l'animo di ammirazione e di venerazione sempre nuove e crescenti, quanto più sovente ed a lungo si riflette sopra di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me."
(Immanuel Kant: "Critica della ragion pratica", trad. it. di P. Chiodi, in "Scritti morali", Utet 1970, pg. 313)

domenica 14 ottobre 2012

Esempio di post (classi quarte)


Chissà se un giorno ti ritroverò.

Se esiste un dio allora deve farci incontrare ancora. Deve farmi rivedere quello splendido viso d’angioletto, quel visino sempre sorridente e quegli occhioni azzurro cielo, quel ragazzo che ha saputo farmi emozionare, quella persona fantastica con un cuore grande. Quante parole potrei dire su quel ragazzo ma non basterebbe una vita per descriverlo. Era semplicemente Stefano. Il sorridente Stefano. Colui che se avevi un problema sapeva farti sorridere poco dopo con la sua simpatia e con il suo modo positivo di vivere la vita. Stefano che quel tragico 14 ottobre ha voluto sfidare il destino non rendendosi conto della sfida impossibile.
Ha voluto affrontare il pericolo ma purtroppo ne è uscito sconfitto, giocandosi la vita.
Ora sono qui e sto pensando a te. Chissà se un giorno avrò l’onore di incontrarti di nuovo. Chissà se potremo ancora ridere e scherzare come facevamo prima, con il sorriso stampato in faccia, affrontando la vita giorno dopo giorno.
Chissà se questo sogno si realizzerà. Chissà se i momenti che ora ho impressi nella mia mente e nel cuore potrò riviverli con te al mio fianco. Te ne sei andato lasciando un vuoto enorme, ma ogni volta che ho questa sensazione, rivolgo uno sguardo al cielo e so che quella stella, sì, proprio quella che brilla di più,
sei tu che mi sorridi. So che sei e sarai sempre vivo dentro di me.

(Si ringrazia Cristina Magoni, autrice del post)

sabato 13 ottobre 2012

EVENTI FONDAMENTALI: FINE OTTOCENTO E NOVECENTO

17 marzo 1861 A Torino si riunisce il primo Parlamento nazionale italiano e viene proclamato il Regno d'Italia con a capo Vittorio Emanuele II di Savoia


1864 Il pontefice Pio IX emana il Syllabus errorum, un documento in cui si elencano gli errori condannati dalla Chiesa. Tra questi errori figurano il socialismo, il comunismo, le società segrete, la separazione del potere temporale da quello spirituale, la libertà di religione, la libertà di stampa. Il documento termina con la dichiarazione che il pontefice non poteva assolutamente "riconciliarsi con il progresso, il liberalismo, la civiltà moderna"

1864 (1865) La capitale d'Italia viene spostata a Firenze

2 settembre 1870 Nella guerra franco-prussiana l'esercito francese viene annientato nella battaglia di Sedan

20 settembre 1870 I fanti e i bersaglieri guidati dal generale Raffaele Cadorna entrano a Roma attraverso la breccia di Porta Pia

2 ottobre 1870 La popolazione romana con un plebiscito approva l'annessione al Regno d'Italia

26 gennaio 1871 Viene approvata la legge che fissa il trasferimento della capitale a Roma per il 30 giugno

1 novembre 1871 Pio IX emana l'enciclica Respicientes nella quale dichiara l'occupazione dei domini della Santa Sede "ingiusta, violenta, nulla e invalida" e di essere prigioniero in Vaticano

1871 Il Parlamento italiano approva la legge delle guarentigie (le garanzie che lo Stato italiano forniva al pontefice

1876 La Sinistra storica al governo con Agostino Depretis

1878 Muore Vittorio Emanuele II. Sul trono gli succede il figlio Umberto I

1878 Congresso di Berlino

20 maggio 1882 L'Italia firma la Triplice Alleanza con l'impero tedesco e l'impero austro-ungarico

1887 Muore Agostino Depretis. Subentra Francesco Crispi

8 - 9 maggio 1898 A Milano, per fermare la rivolta popolare, le truppe del generale Bava Beccaris usano l'artiglieria contro la folla provocando più di 100 morti e 500 feriti

24 luglio 1900 Il re Umberto I viene ucciso in un attentato dall'anarchico Gaetano Bresci

1900 Sale al trono il re Vittorio Emanuele III, figlio di Umberto I

1900 – 1914 Belle époque

1914 -1918 Prima guerra mondiale

24 maggio 1915 L’Italia entra in guerra (Prima guerra mondiale)

1917 Rivoluzione russa

28 ottobre 1922 Marcia su Roma e ascesa al potere del Fascismo in Italia

1933 Ascesa al potere di Hitler in Germania

1 settembre 1939 La Germania di Hitler invade la Polonia e dà inizio alla Seconda guerra mondiale

10 giugno 1940 L’Italia entra in guerra (Seconda guerra mondiale)


25 luglio 1943 Mussolini è costretto a dimettersi e il re Vittorio Emanuele III lo fa arrestare

8 settembre 1943 L’Italia annuncia l’armistizio con gli Alleati ma la guerra continua


12 settembre 1943 Mussolini, liberato dai soldati tedeschi, fonda la Repubblica Sociale Italiana o Repubblica di Salò

1943 – 1945 Resistenza dei partigiani contro i nazisti che occupano il centro e il nord dell’Italia e contro i fascisti della Repubblica di Salò (Guerra civile)


25 aprile 1945 Milano, Torino e Genova vengono liberate dagli alleati

30 aprile 1945 Hitler si suicida per non cadere nelle mani degli alleati giunti ormai alle porte di Berlino


8 maggio 1945 La Germania si arrende

6 e 9 agosto 1945 Per costringere alla resa il Giappone, gli USA sganciano la bomba atomica rispettivamente su Hiroshima e Nagasaki


2 settembre 1945 Fine della Seconda guerra mondiale con la resa del Giappone


2 giugno 1946 Referendum monarchia – repubblica in Italia. Le donne italiane votano per la prima volta


1945 – 1989 Guerra fredda tra i due blocchi continentali guidati da USA e URSS

1 gennaio 1948 Entra in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana

1968 Anno della contestazione giovanile


1969 – 1984 anni del terrorismo italiano (Anni di piombo)


16 marzo 1978 Rapimento, da parte delle Brigate Rosse, dell’onorevole Aldo Moro, figura di spicco della Democrazia Cristiana

9 maggio 1978: Assassinio, da parte delle Brigate Rosse, di Aldo Moro


9 novembre 1989 Abbattimento del muro di Berlino, simbolo della guerra fredda. Crollo dei regimi comunisti dell’Europa dell’Est


mercoledì 12 settembre 2012

Impressioni di settembre

Ansie, aspettative, fiducia o scoramento. "Non posso farcela", "Andrà tutto bene", "Stavo meglio ieri", "Finalmente di nuovo qui" si legge negli occhi altrui. Stati d'animo confusi e a volte dissonanti rispetto a parole dette perché ci si crede o perché, per cortesia, devon essere pronunciate.
Il cielo plumbeo sembra rendere ancora più cupa l'atmosfera.
Non "c'è qualcosa di nuovo oggi nel sole".
Ci sono volti che aspettano risposte, che inseguono sogni, che vorrebbero certezze.
Una certezza c'è. Ci siamo.
La partita comincia, adesso.
Come andrà dipenderà solo da noi, dalla nostra voglia di mettersi in gioco, ancora una volta, per l'ennesima volta.
"il giorno
come sempre
sarà"
(Citazioni: "Giovanni Pascoli: "L'Aquilone"; "PFM: "Impressioni di settembre")

martedì 28 febbraio 2012

CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL'ASIA


Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
Di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
Al pastor la sua vita,
La vostra vita a voi? dimmi: ove tende
Questo vagar mio breve,
Il tuo corso immortale?

Vecchierel bianco, infermo,
Mezzo vestito e scalzo,
Con gravissimo fascio in su le spalle,
Per montagna e per valle,
Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,
Al vento, alla tempesta, e quando avvampa
L'ora, e quando poi gela,
Corre via, corre, anela,
Varca torrenti e stagni,
Cade, risorge, e più e più s'affretta,
Senza posa o ristoro,
Lacero, sanguinoso; infin ch'arriva
Colà dove la via
E dove il tanto affaticar fu volto:
Abisso orrido, immenso,
Ov'ei precipitando, il tutto obblia.
Vergine luna, tale
E' la vita mortale.

Nasce l'uomo a fatica,
Ed è rischio di morte il nascimento.
Prova pena e tormento
Per prima cosa; e in sul principio stesso
La madre e il genitore
Il prende a consolar dell'esser nato.
Poi che crescendo viene,
L'uno e l'altro il sostiene, e via pur sempre
Con atti e con parole
Studiasi fargli core,
E consolarlo dell'umano stato:
Altro ufficio più grato
Non si fa da parenti alla lor prole.
Ma perchè dare al sole,
Perchè reggere in vita
Chi poi di quella consolar convenga?
Se la vita è sventura,
Perchè da noi si dura?
Intatta luna, tale
E' lo stato mortale.
Ma tu mortal non sei,
E forse del mio dir poco ti cale.

Pur tu, solinga, eterna peregrina,
Che sì pensosa sei, tu forse intendi,
Questo viver terreno,
Il patir nostro, il sospirar, che sia;
Che sia questo morir, questo supremo
Scolorar del sembiante,
E perir dalla terra, e venir meno
Ad ogni usata, amante compagnia.
E tu certo comprendi
Il perchè delle cose, e vedi il frutto
Del mattin, della sera,
Del tacito, infinito andar del tempo.
Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore
Rida la primavera,
A chi giovi l'ardore, e che procacci
Il verno co' suoi ghiacci.
Mille cose sai tu, mille discopri,
Che son celate al semplice pastore.
Spesso quand'io ti miro
Star così muta in sul deserto piano,
Che, in suo giro lontano, al ciel confina;
Ovver con la mia greggia
Seguirmi viaggiando a mano a mano;
E quando miro in cielo arder le stelle;
Dico fra me pensando:
A che tante facelle?
Che fa l'aria infinita, e quel profondo
Infinito Seren? che vuol dir questa
Solitudine immensa? ed io che sono?
Così meco ragiono: e della stanza
Smisurata e superba,
E dell'innumerabile famiglia;
Poi di tanto adoprar, di tanti moti
D'ogni celeste, ogni terrena cosa,
Girando senza posa,
Per tornar sempre là donde son mosse;
Uso alcuno, alcun frutto
Indovinar non so. Ma tu per certo,
Giovinetta immortal, conosci il tutto.
Questo io conosco e sento,
Che degli eterni giri,
Che dell'esser mio frale,
Qualche bene o contento
Avrà fors'altri; a me la vita è male.

O greggia mia che posi, oh te beata,
Che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
Non sol perchè d'affanno
Quasi libera vai;
Ch'ogni stento, ogni danno,
Ogni estremo timor subito scordi;
Ma più perchè giammai tedio non provi.
Quando tu siedi all'ombra, sovra l'erbe,
Tu se' queta e contenta;
E gran parte dell'anno
Senza noia consumi in quello stato.
Ed io pur seggo sovra l'erbe, all'ombra,
E un fastidio m'ingombra
La mente, ed uno spron quasi mi punge
Sì che, sedendo, più che mai son lunge
Da trovar pace o loco.
E pur nulla non bramo,
E non ho fino a qui cagion di pianto.
Quel che tu goda o quanto,
Non so già dir; ma fortunata sei.
Ed io godo ancor poco,
O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar sapessi, io chiederei:
Dimmi: perchè giacendo
A bell'agio, ozioso,
S'appaga ogni animale;
Me, s'io giaccio in riposo, il tedio assale?

Forse s'avess'io l'ale
Da volar su le nubi,
E noverar le stelle ad una ad una,
O come il tuono errar di giogo in giogo,
Più felice sarei, dolce mia greggia,
Più felice sarei, candida luna.
O forse erra dal vero,
Mirando all'altrui sorte, il mio pensiero:
Forse in qual forma, in quale
Stato che sia, dentro covile o cuna,
E' funesto a chi nasce il dì natale.


Commento:
Il "Canto Notturno" è uno dei momenti chiave dello sviluppo del pensiero e della poesia leopardiana.
Il poeta, identificatosi in un pastore nomade, vaga nelle steppe asiatiche con il suo gregge di pecore, sotto lo sguardo della luna, che lo segue ovunque; egli si lascia andare ad un canto che suona come una richiesta di aiuto alla Natura. Forse l'astro, da sempre presente nel cielo, conosce il perché della vita, il perché noi esistiamo, ma ella non gli risponde. Questo grande idillio è fondamentale nel passaggio da una visione di pessimismo personale a quella di tipo cosmico: la vita del pastore, come ci viene descritta da, è una continua sofferenza e non attende altro che la morte. Il dolore della vita comincia nel momento stesso della nascita ed, infatti, i genitori da subito iniziano a consolare il bambino quasi come a volersi fare perdonare per averlo messo al mondo. Il pastore/poeta chiede a questo punto alla luna perchè far nascere un essere umano per poi vederlo soffrire: qui Leopardi capisce che probabilmente la luna non prova dolore qualità presente solo nei mortali. La luna conosce tutte le risposte alle sue domande, alle domande della vita, ma non le condivide con lui. Perduta ogni speranza di risposta da parte della luna, il pastore si rivolge al gregge: le pecore sono mortali come lui, ma sono più fortunate perchè non provano noia e dimenticano il dolore provato, quasi istantaneamente.
In conclusione, il poeta, arriva ad una soluzione: probabilmente tutti i mortali, in qualsiasi forma, uomini o animali, provano le stesse sensazioni di noia e sofferenza.




Giacomo Leopardi - "Alla luna"

Dei "Piccoli idilli", in cui è possibile individuare la fase del pessimismo storico leopardiano, fa parte il componimento "Alla luna".

"O graziosa luna, io mi rammento
che, or volge l'anno, sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
il tuo volto apparia, che travagliosa
era mia vita: ed è, né cangia stile,
o mia diletta luna. E pur mi giova
la ricordanza, e il noverar l'etate
del mio dolore. Oh come grato occorre
nel tempo giovanil, quando ancor lungo
la speme e breve ha la memoria il corso,
il rimembrar delle passate cose,
ancor che triste, e che l'affanno duri!"

Il pessimismo storico


Gli studiosi hanno distinto tre fasi del pessimismo leopardiano: una fase di "pessimismo storico" , una di "pessimismo psicologico" e una di "pessimismo cosmico" .
1. Il "Pessimismo Storico" si basa sulla "Teoria delle Illusioni".
Indagando sulla causa dell'infelicità umana, Leopardi segue la spiegazione di Rousseau, e afferma, con la sua "Teoria delle Illusioni", che gli uomini furono felici soltanto nell'età primitiva, quando vivevano a stretto contatto con la natura, ma poi essi vollero uscire da questa beata ignoranza e innocenza istintiva e servendosi della ragione, si misero alla ricerca del vero. Le scoperte della ragione furono catastrofiche: essa infatti scoprì la vanità delle illusioni, che la natura, come una madre benigna aveva ispirato agli uomini; scoprì le leggi meccaniche che regolano la vita dell'universo; scoprì il male, il dolore, l'infelicità, l'angoscia esistenziale.
La storia degli uomini, dice Leopardi, non è progresso, ma decadenza da uno stato di inconscia felicità naturale, ad uno stato di consapevole dolore, scoperto dalla ragione. Ciò che è avvenuto nella storia dell'umanità, si ripete nella storia di ciascun individuo. Dall'età dell'inconscia felicità, quale è quella dell'infanzia, dell'adolescenza e della giovinezza, tutto sorride intorno e il mondo è pieno di incanto e di promesse, si passa all'età della ragione, all'età dell'arido vero, del dolore consapevole e irrimediabile. La ragione è colpevole della nostra infelicità, in contrasto con la natura madre provvida, benigna, che cerca di coprire col velo dei sogni, delle fantasie e delle illusioni le tristi verità del nostro essere.