lunedì 18 ottobre 2010

Vivere..è passato tanto tempo..

"perchè un uomo più mansueto e sottomesso, più metodico e paziente i Belluca non si sarebbe potuto immaginare. Circoscritto..." così viene descritto Belluca, un "vecchio somaro" (riga 34) deriso dai colleghi di lavoro, azione ben descritta da riga 34 a riga 36. Proprio loro lo avrebbero creduto pazzo quando, una mattina, la loro vittima prediletta si presentò al lavoro "con un'aria insolita" (riga 43) e "con piu di mezz'ora di ritardo" (righe 44-45) ma, in particolar modo, " s'era ribellata, aveva inveito" (righe 70-71) contro il datore di lavoro.
Quel giorno Belluca era rinato, assaporava la vita e la libertà; "e guardava tutti..." fino a " gli uscivano dalle labbra" (righe 78-79-80), infatti egli, da svariati anni, s'era dimenticato dell'esistenza del mondo (righe 134-135) a causa della sua condizione familiare (da riga 107 a riga 115). Il fischio di un treno è stato per Belluca evocatore del mondo (righe 144-145-146).

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